CONCERTO PER IL QUARANTENNALE DELL'ISTITUTO MUSICALE SAMMARINESE (1975-2015)
L’ISTITUTO MUSICALE SAMMARINESE
in occasione del Quarantennale della sua Fondazione (1975-2015)
presenta
PIERINO E IL LUPO
Pirèta e è lòpp, la favola romagnola di Pierino e il Lupo
di Sergej Prokofiev
con
IVANO MARESCOTTI
e
L’ORCHESTRA SINFONICA DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO
direttore: Noris Borgogelli
Istituto Musicale Sammarinese, quarant’anni di musica a San Marino
L’Istituto Musicale Sammarinese, che festeggia nel 2015 il Quarantennale della sua Fondazione, nasce nel 1975 e nel 1981 viene riconosciuto ufficialmente Ente Morale con la finalità di "promuovere la cultura musicale e la preparazione tecnico-professionale intesa ad avviare i giovani all'esercizio dell'attività artistica".
Con la legge istitutiva del 1994 l’Istituto Musicale Sammarinese diventa a tutti gli effetti l’istituzione di riferimento della Repubblica di San Marino per la formazione musicale a tutti i livelli e la produzione artistica e musicale.
Grazie alla recente riforma dell’ordinamento didattico approvata nel maggio 2012, l’offerta formativa dell’Istituto Musicale Sammarinese si allinea a quella degli Istituti Superiori di Studi Musicali (Conservatori) Italiani, ponendo le basi per il riconoscimento in Italia del percorso di studi compiuto in Repubblica e per collaborazioni in ambito di didattica, ricerca e produzione artistica.
Dal 1975 ad oggi l’Istituto Musicale è cresciuto considerevolmente ed attualmente conta più di 400 allievi iscritti sia ai corsi tradizionali per lo studio di tutti gli strumenti sia ai corsi di propedeutica e animazione musicale “Musicagiocando”, riservati aia bambini dai 4 ai 7-8 anni.
Nel corso di questi 40 anni di attività sono stati tantissimi i ragazzi che, frequentando i corsi dell’Istituto Musicale Sammarinese, hanno concluso il percorso di studio del proprio strumento diventando musicisti professionisti e trasformando in molti casi una semplice passione nella propria professione.
Ancora più numerosi sono i giovani e le famiglie che grazie alle numerose attività promosse dall’Istituto Musicale si sono avvicinati al mondo della musica, imparando ad apprezzarla in maniera più consapevole.
PROGRAMMA
Béla Bartók
1881-1945 Danze Rumene
- Danza del bastone (Energico e festoso)
- Danza della fascia (Allegro)
- Danza sul posto (Andante)
- Danza del corno (Moderato)
- Polka rumena (Allegro)
- Danza veloce (Allegro)
- Danza veloce (Più allegro)
Benjamin Britten
1913-1976 Simple Symphony Op. 4
- Boisterous Bourrée
- Playful Pizzicato
- Sentimental Sarabande
- Frolicsome Finale
Sergej Prokofiev
1891-1953 Pierino e il Lupo
Pirèta e è lòpp, la favola romagnola di Pierino e il Lupo
voce recitante: IVANO MARESCOTTI
Orchestra Sinfonica della Repubblica di San Marino
direttore: Noris Borgogelli
INTRODUZIONE AL CONCERTO - di Michele Selva
Il concerto celebrativo di questa serata si costruisce su alcune cifre ben identificabili ed emblematiche, non solo quindi festa per i quarant’anni dell’Istituto Musicale Sammarinese ma anche trionfo dell’elemento “leggero”, formativo e iniziatico della musica; niente di meglio per la più importante istituzione musicale sammarinese che da tanti anni si occupa della crescita culturale e musicale dell’intera Repubblica ad ha soprattutto nei bambini il suo terreno privilegiato.
Non è mai retorica quando è Pierino e il lupo op. 67 di Prokofiev a rappresentare in musica e parole il gioco del “crescere con i suoni”. L’opera scritta di getto nel 1936, commissionata dal Teatro Centrale dei Bambini di Mosca, unisce in maniera appunto “leggera” un profondo acume didattico con una freschezza e sapienza timbrica e orchestrale (mai semplicemente didascalica o allusiva) tipica della scrittura più sinfonica del compositore russo. Tutti ricordano la traccia musicale e gli ingredienti della favola: Pierino, l’uccellino, l’anatra, il gatto, il nonno, il lupo e i cacciatori…. La composizione, oltre che con gesti musicali, è costituita in gran parte con il candore segreto dell’immaginazione, lasciamo così all’orchestra sammarinese e al genio istrionico di Marescotti il dipanarsi creativo e gli sviluppi ulteriori e formalmente imprevedibili della storia. Sempre pervasa di candore fanciullesco e profonda “semplicità” risulta la Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; composta dal giovane appena ventunenne nel 1934, la Sinfonia si sviluppa a partire da temi e pensieri musicali «che il compositore ha scritto tra i nove e i dodici anni», come riportato in calce alla partitura. Non solo è la matrice da enfant prodige a connotare la freschezza della scrittura ma anche l’oggettiva “eleganza inglese” sempre poliedrica e originale di tutta la produzione di Britten; questo istinto che ritroveremo poi anche nel teatro e nella prodizione più vocale e cameristica nella piccola sinfonia è invece decisamente virato verso il folklore rustico e allo stesso tempo nobile della danza e della chiarezza formale: dall’austerità dei contrappunti iniziali e della sarabanda alla levità del pizzicato e della scioltezza spensierata dello scherzoso finale. Sempre nell’orizzonte più pionieristico popolar/danzante e quindi formalmente limpido e giocoso si situano le Sette danze popolari rumene di Béla Bartók, di cui quest’anno ricorrono i settant’anni dalla morte. Tutti o quasi tutti sono a conoscenza dell’importanza storica avuta dal compositore ungherese nell’impulso dato alla ricerca delle autoctone radici cultural-musicali del patrimonio magiaro e generale centro-orientale; radici che sono state interiorizzate e inglobate da Bartók in una delle scritture più moderne, personali e originali del secolo scorso. La versione orchestrale di queste danze del 1917 (prima Bartók aveva “lavorato” le stesse al pianoforte) restituisce alla vitalità del movimento il timbro e il colore della piccola e intima orchestrina popolare, aggiungendo così con l’orchestrazione una dinamica anche colta (e appunto “moderna”), alla trama più genuina, evocativa e spontanea; ma, non solo colore e dinamismo, il compositore aggiunge anche “il gesto”: ogni danza reca “in testa” un riferimento ai passi, al luogo e agli oggetti destinati alla danza da ogni tradizione contadina e popolare di riferimento, una possibilità ancora attuale di “vedere” oltre che di sentire l’evidenza del canto e della più spontanea forza ritmica.
IVANO MARESCOTTI
Ivano Marescotti viene da Bagnacavallo, ridente cittadina romagnola, dove è nato nel 1946. Attore dal 1981, si dedi- ca al teatro lavorando, tra gli altri, con Leo De Berardi- nis, Carlo Cecchi, Mario Martone, Marco Martinelli, Thierry Salmon, Armand Gatti, Santagata e Morganti, Giampiero Solari, Giorgio Gallione, Sergio Fantoni, Gior- gio Albertazzi.
Nel 1989 incontra Silvio Soldini col film L’aria serena del- l’ovest, e si dedica prevalentemente al cinema. Seguiranno una quarantina di film: da Il muro di Gomma di Marco Risi a Johnny Stecchino e Il Mostro di Roberto Benigni, da Dichiarazioni d’amore di Pupi Avati e Strane storie di Sandro Baldoni a Luna e l’altra di Maurizio Nichetti, La lingua del santo di Mazzacurati, Asini e Delitto impossibi- le di Antonello Grimaldi, fino ai film internazionali Mario and the magicien di Klaus M. Brandauer, in Germania, Le chateau des olivier, TV-movie di Nicolas Gessner in Francia. Lavora, inoltre, con i premi Oscar Antony Min- ghella in Talented Mr. Ripley, Ridley Scott in Hannibal e in King Arthur di Antoine Fuqua.
Nel 1993-94 recupera il suo dialetto, quello romagnolo, e torna al teatro con i testi del grande poeta Raffaello Baldi- ni con Zitti Tutti, Carta Canta, Furastìr, fino a scrivere, produrre e dirigere i suoi spettacoli, come Dante, un patàca ispirato alla Divina Commedia, Bagnacavàl, con- taminazione tra il “basso” dialetto romagnolo e l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, Il Silenzio Anatomico su testo di Baldini, e babe-lè, spettacolo internazionale coprodotto con la Comunità Europea.
Attivo anche sul versante delle produzioni televisive, tra le ultime partecipazioni si ricordano nel 2006 quella a Raccontami, serie di 13 telefilm in onda su RaiUno (cui seguirà una seconda serie), nel 2007 le puntate dedicate a Pantani, sempre per RaiUno, e quelle intitolate Filippo (insieme a Neri Marcorè) attualmente in onda su Canale 5. Nelle prossime settimane inizierà a girare per la serie I liceali, ancora per Canale 5, con Giorgio Tirabassi e Clau- dia Pandolfi.
Nel 2002 il Comune di Conselice gli assegna in gestione la programmazione del Teatro Comunale dove, oltre garan- tire un cartellone teatrale nazionale, progetta e produce i suoi spettacoli.
È Nastro d’Argento 2004 per il cortometraggio Assicura- zione sulla vita di Carboni-Modigliani. Nel 2006 la Società Dantesca di Firenze gli assegna la Medaglia d’Oro per le sue letture dantesche.
Nel 2004 costituisce la sua nuova Società: Patàka S.r.l. con la quale gestisce le proprie proposte culturali.
Noris Borgogelli
Nato a Fano (PU), è uno fra gli artisti più completi e spiccatamente versatili della sua generazione.Nel 1991, sotto la guida di G. Giorgi si diploma in viola presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro e nel 1997, seguito da B. M. Monteverde, consegue anche il diploma di arpa. Fin dai primi anni di studio frequenta anche le lezioni di canto di M. Melani e E. Raggi-Valentini, proseguendo privatamente a Bologna con P. Venturi. Dal 1990 è fondatore e violista del Quartetto Malatesta con il quale ha realizzato centinaia di concerti e vinto numerosi primi premi in concorsi nazionali ed internazionali, mentre nel 2011, ha conseguito il diploma di Alto Perfezionamento per direttori d’orchestra con il maestro Donato Renzetti presso l’Accademia Musicale Pescarese.Intensa e particolarmente eclettica l’attività artistica, che ormai da tanti anni lo vede impegnato come direttore, strumentista, cantante e attore su importanti palcoscenici di teatri e sale da concerto in tutta Italia e in varie parti del mondo, collaborando con direttori, registi, orchestre e solisti di grande prestigio come R. Muti, C. Abbado, M. Plasson, D. Renzetti, G. Kuhn, B. Bartoletti, A. Zedda, Y. Temirkanov, K. Nagano, L. Maazel, D. Gatti, L.
Ronconi, P. L. Pizzi, M. Monicelli, L. Cavani, F. Zeffirelli, G. Cobelli, R. De Simone, G. Lavia, H. De Ana, L. Pavarotti, P. Domingo, J. D. Flórez, B. Praticò, J. Pratt, U. Ughi, B. Belkin, M. Brunello, M. Quarta, Orchestra da Camera di Bologna, Fondazione “A. Toscanini”, Internazionale d´Italia, Filarmonica Marchigiana, Fondazione “G. Cantelli”, Rossini Opera Festival e Sinfonica G. Rossini.
Molta attenzione dedica alla divulgazione e all’avvicinamento dei giovani e non solo alla musica, dove è stato protagonista in varie forme (direttore, orchestratore, strumentista e narratore) ne Il carnevale degli animali di C. Saint-Saëns, Pierino e il lupo di S. Prokof’ev, Histoire de Babar di F. Poulenc, L’opera delle filastrocche di A. V. Savona, dove contemporaneamente racconta le storie e dirige l’orchestra e dell’Histoire du soldat di I. Stravinskij, alternando in varie produzioni i ruoli del Diavolo e del Soldato, curandone anche la regia nel 1994 su commissione dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana.
Dal 2011 è direttore artistico dei Concerti di Mezzogiorno della Fondazione Teatro della Fortuna di Fano mentre nel 2014 ha avuto la nomina di direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini. Le sempre più frequenti apparizioni sul podio, lo stanno imponendo all’attenzione della critica e del pubblico come raffinato ed interessante interprete; di grande successo il suo debutto al Rossini Opera Festival 2014 dove ha diretto il concerto Duetti amorosi con Carmen Romeu e Lena Belkina, mentre nel 2015 è stato nuovamente invitato per dirigere una particolare versione per fiati dello Stabat Mater rossiniano.
Orchestra Sinfonica della Repubblica di San Marino
Nata su iniziativa dell’Istituto Musicale Sammarinese, con organico e denominazione flessibile in base al repertorio, l’Orchestra Sinfonica della Repubblica di San Marino ha fatto la sua prima apparizione nel 1985 e ha dato vita negli anni, sotto la guida di importanti Direttori, a Concerti e Stagioni Concertistiche di ottimo livello.